mercoledì 17 dicembre 2008

Introduzione: Cartografare una controversia

Cercheremo, attraverso questo blog, di avvicinarci alla comprensione di
una questione complessa e d'attualità come quella delle cellule staminali
embrionali. Lo scopo è di imparare a cartografare le caratteristiche tipiche presenti in una controversia medico – scientifica. Analizzeremo tramite più fonti le
discussioni tra scienziati alle quali sono contemporaneamente legate
questioni morali, giuridiche, economiche e sociali.
Cartografare una controversia significa studiare e distinguere i diversi
attori e le loro posizioni, tralasciando i giudizi di merito, per mettere
in luce la dinamica dei dibattiti e l'importanza del soggetto.

Mass Media: quanto se ne è parlato?






Grazie ad un’analisi mirata nell’archivio dei quotidiani La repubblica e Corriere della sera, abbiamo potuto visualizzare graficamente il trend relativo alla pubblicazione di articoli pertinenti alle cellule staminali embrionali. Come ognuno di noi può notare velocemente negli anni 2005-2006 si registra un aumento di articoli pubblicati sul tema: cellule staminali embrionali. Il referendum del 12-13 giugno 2005 ha indirizzato infatti in maniera predominante le pubblicazioni.
Come tutti ben sappiamo, o dovremmo sapere, il il terzo quesito del referendum giugno 2005, si proponeva di espugnare ogni divieto alla sperimentazione sugli embrioni. Sarebbe consentita la crioconservazione degli embrioni e, soprattutto, la clonazione mediante trasferimento di nucleo. Lo scopo è quello di permettere ricerche con le cellule staminali embrionali attraverso la cosiddetta clonazione terapeutica. L'embrione verrebbe considerato di fatto semplice materiale biologico nelle mani degli scienziati e dei tecnici di laboratorio.
Ora se osserviamo le colonne relative agli anni 2007(serie8) e 2008(serie9) non possiamo non accorgerci di un calo nelle pubblicazioni relative alle cellule staminali embrionali. Questa dimunuzione a nostro avviso è da attribuirsi all'effetto di spostamento ingente dei capitali finanziari per la ricerca, che ha di riflesso inidrizzato i quotidiani verso tematiche differenti: le staminali adulte. La ricerca in Italia, a differenza di altri paesi europei sta cercando di concentrare i propri sforzi di analisi medico-scientifica sulla ricerca relativa alle cellule staminali adulte. legalmente consentita.

GIUSTO SPERIMENTARE SULLE STAMINALI EMBRIONALI? COSA DICONO GLI SCIENZIATI IN ITALIA.

Il dibattito italiano sulle cellule staminali embrionali vede il fronte scientifico spaccato; semplificando, da un lato vi sono autorevoli scienziati (Veronesi, Levi Montalcini, Dulbecco) che, sottolineando la grande possibilità terapeutica che tali cellule potrebbero avere, in definitiva reputano corretto l’impiego di embrioni umani anche a costo di comprometterne l’esistenza, dall’altro vi sono scienziati anch’essi autorevoli (Vescovi, Arrigoni, Redi) che, prima di imbattersi in discussioni di qualsivoglia natura sull’identità dell’embrione umano, tendono a sottolineare i mai superati limiti delle staminali embrionali sul terreno applicativo. Limiti che invece non hanno le cellule staminali adulte, già efficaci in svariate decine di protocolli terapeutici, buona parte dei quali portati avanti proprio in Italia.

LE “RAGIONI SCIENTIFICHE” ALLA BASE DEL DIBATTITO sulle STAMINALI EMBRIONALI

Tutto ha inizio quando, il 6 novembre del 1998, un gruppo di ricercatori dell’Università del Wisconsin, guidati da James Thomson, dopo anni di tentativi, riuscì a isolare cellule staminali da un embrione umano. (Cfr. J. A. THOMSON, J. ITZKOVITZ-ELDOR, S.S. SHAPIRO ET AL., Embryonic stem cells lines derived from human blastocysts, “Science”1998, 283, 1145-1147). Già nel marzo 1999 due studiosi, D. Solter e J. Gearhart, dopo esser riusciti a isolare cellule staminali germinali con proprietà simili alle embrionali dalle gonadi di feti abortiti di quattro settimana, parlano della produzione di cellule staminali embrionali a scopo terapeutico (Cfr. D. SOLTER, J. GEARHAR, Putting stem cells to work, in “Science” 1999, 283, 1468-1470). Nel novembre dello stesso anno, la prestigiosa rivista Science assegna a queste ricerche il titolo di “Scoperta dell’anno”. Da quel momento in avanti, si moltiplicano a dismisura le ricerche sulle staminali embrionali e sul loro possibile impiego a fini terapeutici; iniziano a circolare rapidamente voci su un loro possibile utilizzo per sconfiggere le malattie neurodegenerative. Per rendere l’idea della grandezza delle aspettative della comunità scientifica sulle staminali embrionali, basti ricordare come il database PUBMED, il catalogo on line di tutte le riviste biomediche, per il 1999 elencasse 446 articoli contenenti le parole “cellule staminali”nel titolo. Nel 2001, gli articoli in questione sono diventati 703, nel 2002 sono 1159 e nel 2004 arrivano ad essere 1483 (Cfr. G. MILANO, C. PARLMERINI, La rivoluzione delle cellule staminali, Feltrinelli, Milano 2005, p.16). Dopo l’entusiasmo iniziale, è lo stesso “scopritore delle cellule staminali embrionali” Thomson a ricondurre la discussione scientifica su un piano più cauto affermando che “molti ostacoli, tuttavia, rimangono ancora sulla via verso una sperimentazione clinica affidabile”(J.S. ODORICO, D.S. KAUFMAN, J.A. THOMSON, Multilineage differentiation from human embryonic stem cell lines, in “Stem cells” 2001, 19, 193-204). Queste parole di Thomson trovano fondamento nel fatto che gli studiosi si sono ben presto resi conto di come le cellule staminali embrionali, se da un lato garantiscono proprietà strabilianti sul piano della riproduzione di tessuti, dall’altro risultano scarsamente vigilabili nella loro azione, incontrollabile al punto da poter incrementare il rischio di formazioni tumorali (Cfr. D. HUMPHERIS, K.EGGAN, R. JAENISH ET AL., Epigenetic instability in ES cells and cloned myce, in “Science” 2001, 293, 95-97; L. ROCCANOVA, P. RAMPHAL, P. RAPPA III, Mutation in embrionic stemm cells, in “Science” 2001, 292, 483-439, and Response 439-440). A due anni dalla scoperta di Thomson, lo spirito degli studiosi di staminali, dopo queste considerazioni, era ben riassunto nelle parole di G. Vogel quando dice che “il lavoro è stato lento e frustrante; in realtà pochi ricercatori hanno pubblicato qualche risultato su di esse”(G. VOGEL, The hottest stem cells are also the toughest, in “Science” 2001, 292, 429). L’entusiasmo della comunità scientifica si riaccende quando, nel 2004, il veterinario sud-coreano Hwang Woo-Suk, ribattezzato dalla Fondazione Veronesi come “Il ruggito di Seul”, annuncia di essere finalmente riuscito a clonare l’essere umano (Cfr. W.S.HWANG, Y.J. RYU, J.H.PARK ET AL., Evidence of a pluripotent embryonic stem cell line derived from cloned blastocyst, in “Science” 2004, 303, 1669-1674). Dopo pochi mesi, però, sono gli stessi collaboratori di Hwang a sconfessare i risultati dei suoi esperimenti, gettando ombre sull’intera comunità scientifica e sulle riviste specialistiche che alle scoperte di Hwang plaudirono forse troppo incautamente. Il 2006 è l’anno di Robert Lanza, che il 23 agosto annuncia di aver estratto dei blastomeri da un embrione umano senza ucciderlo (Cfr. I.KLIMANSKAYA, Y.CHUNG, S.BECKER, S.J. LU, R. LANZA, Human embryonic stem cell lines derived from single blastomeres, in “Nature” 2006 Nov, 23, 444, 7118, 481-485) . Anche l’annuncio di Lanza, tuttavia, si rivelò privo di consistenza sperimentale; va comunque rilevato come, a differenza di Hwang, Lanza non abbia “perso la faccia”, tanto è vero che ha ugualmente ottenuto un consistente aumento dei fondi per le proprie ricerche. Un nuovo terremoto, a livello scientifico, si ha nel 2007 quando due differenti equipe, quella del giapponese Shinya Yamanaka e quella di James Thomson, le cui ricerce vengono pubblicate rispettivamente su Cell e Science, annunciano di esser riusciti a “ringiovanire” delle cellule staminali adulte fino al riportarle ad uno stato di totipotenza, simile in tutto per tutto a quello delle staminali embrionali (Cfr. La Repubblica, 20/11/2007). La portata della scoperta è tale che anche Ian Welmut, il “padre” della pecora Dolly dichiara di voler rinunciare alla clonazione per seguire questo nuovo metodo:“E’ più promettente e crea meno problemi”(Ibidem). Attualmente rimangono aperti entrambi i filoni di ricerca, sia quello sulle staminali embrionali embrionali sia quello sulle staminali adulte, anche se le scoperte di Yamanaka e Thomson sembrano aver dato un nuovo indirizzo generale ad una ricerca fino a poco tempo prima più interessata alle sole staminali embrionali.

Che posizione hanno sulle staminali embrionali le religioni?

Chiesa Cattolica
Ritenendo la vita umana un valore sacro e indisponibile a partire dal concepimento, la Chiesa Cattolica esprime netta e totale contrarietà a qualsiasi sperimentazione sugli embrioni.

Chiesa Protestante
Tutte le Chiese protestanti considerano l’embrione una persona umana potenziale e in evoluzione, ma esiste una difformità di pareri circa lo statuto dell’embrione davanti a situazioni critiche (aborto, fecondazione,sperimentazioni).

Islam
La Sharia, il compendio delle leggi canoniche dell’Islam, accorda all’embrione lo status di uomo a partire dal 120esimo giorno di gravidanza, quindi non ci sono posizioni teologiche musulmane contrarie alla sperimentazione sulle staminali embrionali.

Ebraismo
La ricerca sugli embrioni è considerata legittima a 3 condizioni: se l’embrione è in vitro, cioè extracorporeo alla donna; se ha meno di 40 giorni e se il fine è salvare altre vite umane.

Buddismo
Come si evince leggendo il Bardo Tardol, conosciuto come Il libro tibetano dei morti, i buddisti considerano l’embrione non solo un vivente, bensì una persona, rifiutando qualsiasi sperimentazione che possa attentarne la vita.

Eventi chiave nella ricerca staminali

Eventi chiave della ricerca staminali
1960 - Joseph Altman e Gopal Das presentano prove di neurogenesi adulta e di attività da parte di cellule staminali nel cervello: quanto affermano contraddice il dogma di Cajal che escludeva la possibilità di formazione di nuovi neuroni.
1963 - McCulloch e Till illustrano la presenza di cellule staminali autorinnovanti nel midollo osseo di topo.
1968 - Trapianto di midollo osseo tra due fratelli tratta con successo la SCID
1978 - Vengono scoperte cellule staminali ematopoietiche nel cordone ombelicale umano.
1981 - Vengono derivate cellule embrionali staminali di topo dalla massa cellulare interna.
1992 - cellule staminali neurali sono coltivate in vitro sotto forma di neurosfere
1995 - Bill Clinton firma una legge che rende illegali fondi federali per la ricerca su cellule staminali ottenute con la distruzione dell'embrione
1997 - Si dimostra che la leucemia origina da cellule staminali ematopoietiche: è la prima prova diretta dell'esistenza di un nesso tra cellule staminali e cancro.
1998 - James Thomson e i suoi collaboratori derivano la prima linea di cellule staminali embrionali presso l'Università del Wisconsin-Madison.
2000 - Vengono pubblicati numerosi studi sulla plasticità delle cellule staminali adulte.
2003 - Songtao Shi dell'NIH scopre una nuova fonte di cellule staminali adulte nei denti da latte dei bambini
2004-2005 - Hwang Woo-Suk asserisce di avere creato numerose linee di cellule staminali embrionali umane da ovociti umani non fertilizzati. Si scopre che non era vero.
19 luglio 2006 - George W. Bush firma il veto della legge che avrebbe permesso l'uso di fondi federali per la ricerca su cellule staminali ottenute dalla distruzione dell'embrione.
7 gennaio 2007 - Un pool di scienziati, comprendenti l'italiano Paolo De Coppi, annuncia di aver scoperto cellule staminali nel liquido amniotico
8 aprile 2008 i fibroblasti si trasformano in cellule staminali pluripotenti, in grado di curare nei topi di laboratorio il morbo di Parkinson. Il risultato, appena pubblicato sulla rivista scientifica Pnas (Proceedings of the national academy of sciences.

Schema controversia staminali


CELLULE STAMINALI: COSA SONO?

Per capire cosa siano le cellule staminali, possiamo iniziare col riflettere sull’aggettivo “staminale”, derivante da “stame” che significa “ceppo”, “stipite”, ”origine”. Ci basta questa elementare considerazione per capire l’importanza di una cellula staminale che, in estrema sintesi, può essere definita come “una cellula capace, nel suo processo continuo di replicazione, di dar luogo a una progenie di cellule via via sempre più differenziate e specializzate”
(D.NERI, La bioetica in laboratorio, Laterza, Roma-Bari 2001, p.28) .


Occorre poi distinguere tra:

· CELLULE STAMINALI TOTIPOTENTI: La totipotenza è la qualità che hanno le cellule staminali capaci di produrre tutto ciò che serve al successivo sviluppo di un organismo. Sono totipotenti le prime 8 cellule dell’uovo fecondato.

· CELLULE STAMINALI PLURIPOTENTI: Cellule derivanti dall’organismo a 4 giorni circa dalla fecondazione, godono anch’esse della proprietà della totipotenza, ma solamente in gruppo, non singolarmente come le staminali totipotenti.

· CELLULE STAMINALI MULTIPOTENTI: Cellule derivanti da un organismo a diversi giorni dalla fecondazione, possono originare molti tessuti, ma non tutti, per cui non sono totipotenti.

· CELLULE STAMINALI NEI TESSUTI ADULTI: Cellule derivanti dall’organismo maturo e aventi una capacità riproduttiva specifica, limitata ad alcuni specifici tessuti. A loro volta sono classificabili come in espansione, stabili, di rinnovo.